Volontariato

Se l’HIV cambia faccia

«Stiamo assistendo a ricombinazioni del virus. Per questo il monitoraggio resta fondamentale»

di Redazione

Uno stadio pieno di sieropositivi». Per Mauro Moroni, professore ordinario di Malattie infettive all?Università Statale di Milano e presidente di Anlaids Lombardia, è questa l?immagine che dovremmo stamparci in mente per non sottovalutare il virus dell?Hiv che continua a infettare 4mila persone l?anno. «Possono sembrare poche, ma in 10 anni fanno 40mila sieropositivi. Uno stadio pieno».
Vita: Quante di loro abitano nella città di Milano?
Mauro Moroni: La Lombardia, purtroppo, guida la classifica delle regioni italiane più colpite dal virus dell?Hiv, con un terzo delle infezioni e un terzo di tutti i malati di Aids. E a Milano, si registrano la metà di tutti i casi lombardi.
Vita: Quali sono le priorità che Milano dovrebbe darsi?
Moroni: Innanzitutto, fare più informazione. E poi continuare a investire sulla ricerca. Perché se è inconfutabile che il tasso di mortalità si è abbassato dal 100% a meno del 10%, è anche vero che in Italia ci sono 150mila persone sieropositive che vanno curate per tutta la vita.
Vita: A che punto è la ricerca sull?Aids in Italia?
Moroni: Sicuramente ha goduto di un privilegio rispetto a quella su altre malattie perché ha potuto beneficiare di fondi dedicati. Un investimento che ha dato i suoi risultati: siamo il settimo Paese al mondo nella classifica della ricerca biomedica, e il quarto per quella sull?Aids. Ma mantenere questo standard è molto difficile perché la ricerca è sempre più cara. Inoltre, non è possibile importare i risultati della ricerca svolta in altri Paesi e applicarne i risultati in Italia perché il nostro Paese ha una situazione epidemiologica molto particolare: abbiamo riscontrato la circolazione di virus non autoctoni con ceppi asiatici, sudamericani e dell?Est europeo. Stiamo assistendo a fenomeni di ricombinazione del classico virus dell?Hiv che potrebbe avere un comportamento diverso da quello che conosciamo. La possibilità di monitorare quello che sta accadendo diventa fondamentale.
Vita: E il vaccino?
Moroni: C?è una attesa quasi mitica. Ma i vaccini che stiamo studiando per le persone che hanno già il virus, anche quando saranno disponibili, non elimineranno il virus, renderanno più efficaci i farmaci con cui lo si tiene sotto controllo. Il vaccino preventivo, invece, è ancora lontano.
Vita: Lontano quanto?
Moroni: Non so dirlo, purtroppo.

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